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CIAO DON FIORENZO

Signore non ti chiediamo perchè ce lo hai tolto, ma ti ringraziamo per il tempo che ce lo hai donato.


Ciao don,

 

ricordo ancora con affetto il nostro primo incontro a casa tua. Mi chiamasti, tramite cooperativa della diocesi, per avere una figura che coordinasse gli oratori e i ragazzi della comunità che tanto amavi. Ci siamo subito trovati in sintonia, anche per via del nostro servizio a favore dei nostri amici detenuti in due carceri distinti e dell’impegno comune nel provare a donare a bambini e ragazzi una proposta di qualità, che si basasse sulla fede in Cristo. Sono passati in fretta questi mesi, in cui poco alla volta, mi accorgevo di avere di fronte un sacerdote veramente speciale. In primis, ricorderò sempre la tua bontà: non ti ho mai sentito parlar male di nessuno ed eri sempre disponibile per qualsiasi necessità. Non ti sei mai tirato indietro, neanche quando stavi tanto male. Hai sempre messo il bene dell’altro davanti al tuo. Ti sarò sempre grato per la tua fiducia: tutte le proposte che ti facevo, per provare ad avvicinare ragazzi e giovani alla fede, tu non le hai mai rifiutate. Anzi…rilanciavi con entusiasmo e con il tuo sorriso mi dicevi semplicemente: “fai,fai!”. Sono sicuro che eri contento del mio lavoro svolto con dedizione e fatica e so di averti donato una grande gioia in questo ultimo periodo, perché vedevi che la fiducia era sempre ripagata, e che i ragazzi partecipavano con entusiasmo alle attività proposte. Mi mancheranno le nostre belle chiacchierate, con te ho imparato tanto sia dal punto di vista umano che da quello spirituale. Sono certo che continuerai ad accompagnarci dal Cielo, e sarai felice solo se tra noi continueremo ad amarci l’un l’altro e vivremo sempre più uno spirito di comunione e fraternità tra le quattro parrocchie della comunità che tu hai tanto amato. Tu per primo ci dicevi che la vera regalità è nell’Amore. Anche se non vedremo più il tuo volto, sappiamo con certezza che sarai sempre accanto a noi e a tutte le persone che ti hanno voluto bene. Continua ad essere una guida sicura per i tuoi parrocchiani e prega per tutti noi dal Cielo, ora che sei finalmente e per sempre, con il tuo amato Gesù. Quando ci siamo sentiti l’ultima volta al telefono mentre eri già in ospedale, l’ultima cosa che ti ho detto è stata semplicemente che ti volevo bene. Te l’ho detto col cuore. Te lo ridico adesso, ancora più forte, a nome di tutti coloro i quali hai condiviso il cammino quaggiù: Ciao don, ti vogliamo bene e te ne vorremo per sempre! Perché chi ama, lo fa per sempre!

 

A Dio!

 

 

Paolo

 



 

 

"L'Arcivescovo ha nominato come amministratore parrocchiale monsignor Riccardo Festa, decano di Gallarate. Don Riccardo svolgerà temporaneamente le funzioni di parroco, sempre in dialogo con don Angelo e don Michele, che rimangono come riferimento per la vita quotidiana della comunità".

 


 RINNOVO DEL CONSIGLIO PASTORALE

Confermiamo che il 25 e 26 maggio 2024, nel corso delle Sante Messe festive, in tutta la diocesi di Milano si svolgeranno le elezioni dei consigli pastorali delle parrocchie o delle comunità pastorali.

A partire da domenica 14 aprile, fino al 5 maggio, raccoglieremo le candidature.

All’uscita della Messa si può ritirare un foglietto dove è possibile comunicare la propria candidatura o dove segnalare altre persone della comunità che meriterebbero di essere candidate.

 

Rispetto al Consiglio pastorale e ai suoi compiti possiamo riassumere così le indicazioni diocesane

· è luogo di pensiero più che di organizzazione

· è luogo di discernimento e di lettura dei segni dei tempi

· è luogo di fraternità, condivisione sinodalità

· è rappresentazione di tutta la Comunità pastorale

· è strumento per prendere decisioni pastorali comuni

 

Pertanto il consiglio pastorale

· formula il programma pastorale della Comunità pastorale

· coordina le attività pastorali

· promuove l’evangelizzazione

· promuove la vita liturgica e sacramentale

· promuove l’attenzione ai poveri

· promuove il dialogo col territorio

 

Possono far parte del Consiglio pastorale

· coloro che hanno compiuto i 18 anni

· siano battezzati e cresimati

· siano domiciliati in una delle parrocchie della Comunità pastorale oppure partecipino stabilmente alla vita comunitaria


ALMANACCO LITURGICO

SETTIMANA DELLA IV DOMENICA DI PASQUA

Colore paramenti liturgici: Bianco

Lezionario ambrosiano festivo: Anno B

Lezionario ambrosiano Feriale: Anno II

Liturgia delle Ore: Volume III

IV settimana del Salterio

25 aprile - Giovedì
S. MARCO, EVANGELISTA (festa)
Messa propria della festa del giorno. Si dicono il Gloria e il Credo.
Letture del giorno dal Lezionario dei Santi.
1Pt 5,5b-14

Sal 88: “Annuncerò ai fratelli la salvezza del Signore”.
2Tm 4,9-18
Lc 10,1-9
Liturgia delle Ore propria. Ufficio e Vespri II della festa del giorno.


Camminare nelle cose belle.

Diceva Gesù ai settantadue discepoli: «[…] Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

(Lc 10,8-9)

 

Tra le raccomandazioni di Gesù ai settantadue discepoli, ci sono anche queste semplici parole, che tratteggiano alcuni aspetti del discepolo e del missionario, che ora possiamo riascoltare. Anzitutto l’assenza di pretese e la semplicità nell’accogliere la generosità di chi si incontra: nessun privilegio, nessuna contrattazione, nessun senso di superiorità. In secondo luogo la cura per le situazioni di fatica, difficoltà, malattia: il discepolo non solo non è insensibile alle sofferenze della gente, ma si adopera perché ciascuno possa superarle, addirittura possa guarirne! Infine, almeno in questi due versetti, incontriamo l’annuncio della Buona Notizia, quella attesa da Israele, quella attesa da tutti e da sempre, quella che ha suscitato speranze e coltivato sguardi aperti a una dimensione buona, bella e definitiva; quella che qui il Vangelo chiama «regno di Dio». Come singoli e come comunità, interroghiamoci su queste caratteristiche, che Luca ci ricorda, come proprie di chi segue il Signore e lo porta nel mondo con la propria fede.

 

Preghiamo

Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia.

dal Salmo del giorno

Il tempo di Pasqua nel rito Ambrosiano

(Citazioni dal sito della Diocesi e dal Messale ambrosiano quotidiano.)

I cinquanta giorni che si succedono dalla domenica di Resurrezione alla solennità di Pentecoste si celebrano nell’esultanza e nella gioia come un solo giorno di festa, anzi come “la grande domenica”.
Le domeniche di questo tempo vengono considerate come domeniche di Pasqua e, dopo la domenica della Resurrezione, si chiamano domeniche “II, III, IV, V, VI, VII di Pasqua”.
Questo sacro tempo di cinquanta giorni termina con la domenica di Pentecoste, la celebrazione della quale quindi chiude il Tempo di Pasqua.

Carattere liturgico

I quaranta giorni fino all’Ascensione sono vissuti nella gioia esuberante della presenza del Cristo risorto.
I dieci giorni successivi, fino a Pentecoste, sono vissuti nella gioiosa attesa del dono nuziale della Spirito Santo.
Il colore liturgico è il bianco.
Il giorno di Pentecoste il colore liturgico è il rosso.

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