V domenica dopo l’epifania

Il vangelo di domenica scorsa, festa della Sacra Famiglia, ci aveva presentato una reazione di Gesù un po’ dura nei confronti dei suoi genitori: “Perché mi cercavate? Non sapevate che devo occuparmi delle cose del padre mio?”. E anche il Vangelo di questa domenica ci propone un'esperienza particolare vissuta da Gesù. Il suo comportamento nei confronti della donna Cananea in modo proprio strano.

Infatti Gesù dinnanzi alla disperazione di questa madre, "non le rivolge neppure una parola". La sua invocazione era perfetta, aveva chiamato Gesù con i titoli giusti, eppure Gesù, potremmo dire LA RIFIUTA, o per lo meno sembra non farle caso.
Perfino i discepoli si inteneriscono, anche perchè annoiati dalle urla di quella donna. Ma Gesù sembra proprio non ascoltare. Anzi risponde ai discepoli che lui è stato inviato alle pecore perdute della casa di Israele. La donna non si arrende, non si da per vinta. Sa che solo Gesù può aiutarla e rivolge a Gesù una nuova supplica: "Signore, aiutami!". E qui abbiamo il terzo rifiuto da parte di Gesù: "Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini".
Questa donna insiste nel volere dal Signore una grazia: "... anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni".
E davanti all’insistenza di questa donna Gesù pronuncia questa frase bellissima: "Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri. E da quell'istante sua figlia fu guarita" .
Cerchiamo di comprendere cosa vuole dirci questa Parola:
1.    Quante volte noi chiediamo al Signore qualche cosa e pretendiamo di essere esauditi. E se per caso la nostra richiesta non viene esaudita subentra la mancanza di fiducia. Se analizziamo le nostre preghiere sono quasi sempre dello stesso tipo: “Fa’ che …”, “dammi…” Chiediamo e tante volte senza neanche dire a Dio “per favore”. L'atteggiamento progressivo di questa donna, invece, ci insegna che la fede è un dono da far maturare. Le successive risposte della donna manifestano una progressiva presa di coscienza e lo stesso Gesù la pone nelle condizioni di compiere un cammino che giunga a una chiara consapevolezza del suo rapporto con il Signore. Rapportarci con il Signore non è come quando mettiamo un euro nella macchinetta e subito ne esce quanto vogliamo. All’inizio queste donna urla , invocando una guarigione. Ma Gesù non è un guaritore che fa degli spettacoli così tanto per farli. Infatti neppure la guarda. La donna insiste.. e poi alla fine si mette ai piedi di Gesù e chiede solo aiuto. In tal modo ciò che la donna richiede, cioè la liberazione della figlia, non è frutto di un capriccio, ma deriva dalla conoscenza del Cristo come liberatore venuto per portare la salvezza a tutti. E’ l’incontro con Gesù che fa cambiare l’atteggiamento della donna.
E' bello allora ripercorrere il cammino crescente nella fede della Cananea, che non disapprova sui privilegi del popolo d'Israele e nemmeno chiede di essere ammessa tra coloro che hanno questi privilegi e accettando di essere considerata indegna non si scoraggia, sa che quello che chiede non è frutto di un diritto ma di un dono, un dono che chiede con la fiducia di essere esaudita.
Anche l'atteggiamento di Gesù è importante. L'atteggiamento di Gesù non contiene ostilità, indifferenza o durezza, ma vuole in un certo senso provare la fede della donna. Gesù vuole portarla a un cammino di fede autentico, che si conclude con la relazione personale con Lui.

2.    Un secondo messaggio viene proprio da questa pagina del Vangelo: il Vangelo è per tutti. Questa donna è una straniera, è una pagana, diremmo oggi un’extracomunitaria e rappresenta tutto quanto è diverso e distante da noi. Gesù mostra che il vangelo è per tutti, anche per i pagani, anche per gli stranieri, per qualsiasi persona si senta così bisognosa da chiedere aiuto. Di quella donna, che i discepoli avrebbero voluto liquidare con poco perché dava loro noia, fastidio, di quella donna Gesù esalta la grandezza della fede. A volte è proprio vero che si trova più fede in mezzo agli stranieri, ai pagani, ai non credenti, che in mezzo alla comunità cristiana. E' una donna che fa un percorso suo di fede, bello perché potrebbe essere quello di ciascuno di noi, fatto di abbandono in Dio ma anche di cadute di tono e di stile.
Dio ama tutti gli uomini, senza fare preferenze. Vuole che tutti si salvino. È un'affermazione che sentiamo spesso: è il fondamento della missione della Chiesa.
Anche il nostro amore per gli altri deve conformarsi a quello di Dio, che è:
un amore senza confini:
un amore senza privilegi: Dio offre il suo amore a tutti gli uomini.
un amore senza riserve: Dio dà senza tener conto, senza attendere nulla in cambio
Amiamo senza aspettarci ringraziamenti, attenzioni, riconoscenza o altro, ma solo allo scopo di portare ai fratelli il vero volto di Dio.