V dopo il martirio di Giovanni Battista “C”

Oggi il Vangelo contiene uno de brani più importanti della “rivoluzione cristiana”, della quale continua a parlarci Papa Francesco e che ha cambiato la storia del mondo.

Questa rivoluzione cristiana è data dalla misericordia!

Gesù chiede di amare, cioè di fare del bene a chi ti fa del male. Di essere buono con chi ti odia. Chiede di parlare bene di colui che parla male, di essere educato e gentile con chi è maleducato o prepotente. Gesù non chiede solo di rispondere con il bene al male, ma anche di esagerare nel farlo. … porgi l’altra guancia, lasciagli il resto.

Vinci il male con il bene. Questa è la rivoluzione cristiana, che nasce dalla certezza che il malvagio si vergogna prima o poi del male che compie.

Ma c’è ancora un passaggio della rivoluzione di Gesù: non trattare gli altri a seconda di come ti trattano, ma trattali come vorresti che trattassero te. Non è facile!

Perché noi siamo abituati a rispondere colpo su colpo. Gesù invece dice proprio che dobbiamo cominciare noi ad essere buoni, anche con chi non è buono con noi. La rivoluzione cristiana non si realizza cambiando il mondo, ma cambiando il cuore. Quanto tempo si perde per protestare contro le ingiustizie. Cominciamo noi ad essere giusti.

Gesù, esige, perché dà. Ci chiede un grande coraggio, la forza della santità, il coraggio della logica evangelica: perdona i nemici, ama senza contraccambio, sii trasparenza.

Chi può farlo? Secondo la logica umana, la risposta è ovvia: nessuno.

Gesù ci spiega il “come” realizzare e vivere questa regola d’oro: Possiamo diventare misericordiosi se ci lasciamo raggiungere dal Padre, se lo lasciamo agire, se ne siamo riempiti.

Se siamo carici della presenza del suo Amore, il cuore cambia, ecco perché dice "a voi che ascoltate dico...", a noi che diciamo di essere cristiani, a noi che crediamo nella forza del Vangelo.

Si tratta di comportarsi come Dio, «benevolo verso gli ingrati e i cattivi». L'aggettivo «benevolo» dice l'amore attento, accogliente, mite, che non fa pesare ciò che dona. Non si ama il lontano perché si avvicini. Lo si ama perché si vuole prolungare sino a lui la benevolenza di Dio.

Dice S. Paolo nella seconda lettura di oggi: “Accoglietevi gli altri, come Cristo accolse voi”.

Vivere il Vangelo può sembrare un’impresa troppo grande e forse ce ne sentiamo incapaci.  Ma il Signore è con noi per darci la sua forza. E allora tutto diventa possibile. "Tutto posso in Colui che mi dà forza". Quello che ha vissuto Gesù sulla croce, il perdono e la preghiera per i crocifissori, è diventato possibile, per la forza dello Spirito Santo, nei martiri, nei santi e in tante persone anche semplici e piccole che, nella loro vita ordinaria, vivono nella bontà, nella comprensione, nel perdono, nella speranza, nella grandezza del cuore.

Un vecchio saggio diceva che quando Dio creò il mondo, non riusciva a farlo stare in piedi. Poi creò il perdono, e il mondo stette in piedi.