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ALMANACCO LITURGICO

VII settimana di Pasqua

27 MAGGIO - Sabato

Sabato della settimana della VII domenica di Pasqua

S. Agostino di Canterbury, vescovo - Mem. fac.

S. Lodovico Pavoni, sacerdote - Mem. fac.

Dove è possibile si conservi un’unica celebrazione eucaristica nell’arco della giornata, corrispondente alla liturgia vigiliare. Per le Messe che, per una vera necessità pastorale, venissero celebrate al mattino, si proceda in questo modo:
Messa propria del sabato o di una delle memm. facc.

 

Letture della Messa della vigilia di Pentecoste:
1) 1Cor 2,9-15a
Sal 103 (104): «Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra»
2) Gv 16,5-14

Ufficio del sabato o di una delle memm. facc.

 

Nelle ore vespertine:
Messa propria della vigilia tra i Vespri, Credo (rosso).

Nelle Preghiere eucaristiche (I, II e III) ricordo proprio della solennità.

1) Gen 11,1-9
2) Es 19,3-8.16-19
3) Ez 37,1-14
4) Gl 3,1-5
5) 1Cor 2,9-15a
6) Gv 16,5-14

Qualora non risulti possibile celebrare la Vigilia nella sua forma di solenne liturgia vespertina e ci si debba limitare alla sola celebrazione della Messa di vigilia (rosso), con Gloria e Credo, quale Lettura si scelga una tra le quattro Letture vigiliari con il relativo Salmello oppure, in luogo di quest’ultimo, il Salmo della Messa nel giorno. In questo caso, i Vespri I della solennità del Signore siano celebrati nel modo consueto.

Colore paramenti liturgici: Bianco

Lezionario ambrosiano festivo: Anno A

Lezionario ambrosiano Feriale: Anno I

Liturgia delle Ore: Volume III

II settimana del Salterio


Spirito Santo eterno amore.

Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. (1Cor 2,11b-12)

Quali sarebbero poi i «segreti di Dio» che possiamo conoscere grazie allo Spirito di Dio? Forse, quando Paolo parla di «ciò che Dio ci ha donato» intende proprio la coscienza di essere amati e chiamati a un destino di salvezza. C’è forse un “segreto” più grande e più importante di questo? Dio non è uno sconosciuto e la storia non è un caso; l’umanità non è abbandonata a se stessa e l’universo ha un fine di bellezza e gioia; Dio è Amore e in questo amore viviamo. Lo Spirito di Dio ci confermi in questa certezza e ci si riveli nella sua benevolenza e con la sua forza incoraggiante. Se questa conoscenza ci ha raggiunti, non è perché rimanga nascosta in circoli di privilegiati, ma perché sia invece diffusa ovunque e possa aiutare tutti a camminare nella luce, con speranza e passione per questa storia salvata e benedetta, senza timore, senza disperazione.

Preghiamo

Quante meraviglie hai fatto,
tu, Signore, mio Dio,
quanti progetti in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare!
Se li voglio annunciare e proclamare,
sono troppi per essere contati.

(Sal 40,6)

Il tempo di Pasqua nel rito Ambrosiano

I cinquanta giorni che si succedono dalla domenica di Resurrezione alla solennità di Pentecoste si celebrano nell’esultanza e nella gioia come un solo giorno di festa, anzi come “la grande domenica”.
Le domeniche di questo tempo vengono considerate come domeniche di Pasqua e, dopo la domenica della Resurrezione, si chiamano domeniche “II, III, IV, V, VI, VII di Pasqua”.
Questo sacro tempo di cinquanta giorni termina con la domenica di Pentecoste, la celebrazione della quale quindi chiude il Tempo di Pasqua.

Carattere liturgico

I quaranta giorni fino all’Ascensione sono vissuti nella gioia esuberante della presenza del Cristo risorto.
I dieci giorni successivi, fino a Pentecoste, sono vissuti nella gioiosa attesa del dono nuziale della Spirito Santo.
Il colore liturgico è il bianco.
Il giorno di Pentecoste il colore liturgico è il rosso.

 

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