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ALMANACCO LITURGICO
OTTAVA DI PASQUA |
Colore dei paramenti liturgici: Bianco Lezionario ambrosiano festivo: Anno C Lezionario ambrosiano feriale: Anno I Liturgia delle Ore: Propria Volume III - I settimana del salterio |
Venerdì 25 aprile
Sal 95: “Annunciate a tutti i popoli le opere di Dio”
Sal 22: “Gustate e vedete come è buono il Signore”
Compieta della domenica. |
Una meraviglia ai nostri occhi. |
«E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
(At 10, 38-43)
Con quale coraggio Pietro poteva pronunciare quelle parole? Rivendicando il dovere di essere testimone e annunciatore della Resurrezione, senza avere nulla che potesse supportare le sue parole, dal momento che l’annuncio era tutto affidato alle vite, alle parole, alle mani di pochi discepoli. Da quel coraggio e da quella fede salda è dipesa la possibilità che generazioni e generazioni, fino ad oggi, hanno conosciuto e incontrato Gesù, crocifisso risorto. Il numero odierno dei cristiani non può però servire per sminuire il valore dell’annuncio e della testimonianza attuale, ma ciascuno può sentire per sé la stessa urgenza che ha mosso Pietro, non tanto come un dovere formale, ma come l’intima necessità che emerge dall’incontro con il Signore risorto.
Preghiamo
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
dal Salmo 95 (96)
Il tempo di Pasqua nel rito Ambrosiano |
I cinquanta giorni che si succedono dalla domenica di Resurrezione alla solennità di Pentecoste si celebrano nell’esultanza e nella gioia come un solo giorno di festa, anzi come “la grande
domenica”.
Le domeniche di questo tempo vengono considerate come domeniche di Pasqua e, dopo la domenica della Resurrezione, si chiamano domeniche “II, III, IV, V, VI, VII di Pasqua”.
Questo sacro tempo di cinquanta giorni termina con la domenica di Pentecoste, la celebrazione della quale quindi chiude il Tempo di Pasqua.
Carattere liturgico
I quaranta giorni fino all’Ascensione sono vissuti nella gioia esuberante della presenza del Cristo risorto.
I dieci giorni successivi, fino a Pentecoste, sono vissuti nella gioiosa attesa del dono nuziale della Spirito Santo.
Il colore liturgico è il bianco.
Il giorno di Pentecoste il colore liturgico è il rosso.