LITURGIA
VI settimana di Pasqua.
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25 Maggio, mercoledì
San Dionigi, vescovo (memoria)
Messa propria. [2]
At 28,17-31
Sal 67 (68); Benedetto il Signore, Dio della salvezza.
Gv 14,7-14
Ufficio della memoria.
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Nelle ore vespertine:
Messa propria della Vigilia tra i Vespri, Credo. [7]
Nelle Preghiere eucaristiche (I, II e III) ricordo proprio della solennità.
Letture del Lezionario festivo (vol. II. pp. 367ss.):
Lettura vigiliare: At 1,1-11; seguono Epistola e Vangelo della Messa nel giorno.
Qualora non risulti possibile celebrare la Vigilia nella sua forma di solenne liturgia vespertina e ci si debba limitare alla sola Messa di vigilia (bianco) con Gloria e Credo, i Vespri
I della solennità del Signore siano celebrati nel modo consueto.
Compieta del sabato.
Colore paramenti liturgici: Bianco
Lezionario ambrosiano festivo:
Anno C Lezionario ambrosiano feriale: Anno II Liturgia delle Ore: II settimana del Salterio |
Dio è già pronto. |
«Chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
(Gv 14,12b-14)
L’insistenza con cui Gesù dice ai suoi che realizzerà qualunque cosa gli venga chiesta fa certamente a pugni con tante nostre richieste rimaste inevase: probabilmente tutti abbiamo chiesto grazie che non ci sono state concesse, abbiamo innalzato preghiere che non sono state esaudite. E allora che senso può avere per noi riascoltare queste parole del Maestro e Signore Gesù? Forse dobbiamo domandarci cosa significhi quel “chiedere nel suo nome” che Giovanni ripete due volte in rapida successione: forse “chiedere nel nome di Gesù” è lasciarsi guidare dalla sua stessa continua ricerca del regno di Dio e dei suoi segni; forse è domandare ciò che siamo disposti a fare, e spendere la vita nell’amore come Gesù ci ha non solo insegnato ma anche mostrato. Forse dobbiamo anche fidarci di più e ancor più investire in quelle “opere grandi” che anche noi siamo in grado di fare, persino “più grandi” di quelle del Maestro: molto spetta anche a noi, perché siano esaudite le preghiere di questa umanità che cerca vita e redenzione.
Preghiamo
Padre, salgano a te gradite le nostre preghiere;
rinnovaci nello spirito
e rendici intimamente conformi
al tuo disegno di amore e di misericordia.
(dalla liturgia)
Il tempo di Pasqua nel rito Ambrosiano |
I cinquanta giorni che si succedono dalla domenica di Resurrezione alla solennità di Pentecoste si celebrano nell’esultanza e nella gioia come un solo giorno di festa, anzi come
“la grande domenica”.
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