PRESENTAZIONE DELLA CP

Dall’inizio di febbraio 2010 è stata istituita la Comunità Pastorale “Maria aiuto dei cristiani”, composta da 4 parrocchie: Cavaria, Oggiona, Premezzo, Santo Stefano; il nome trova la sua ragione nel fatto che la Madre di Gesù è compatrona o gode di venerazione particolare in tutte le 4 parrocchie.

Si estende su 2 Comuni, Cavaria con Premezzo e Oggiona Santo Stefano, per un totale di quasi 11.000 abitanti distribuiti in 4000 famiglie.

Alla guida della C. P. c’è il Responsabile don Claudio Lunardi, che risiede ad Oggiona; con lui collaborano don Alessandro Re, residente a Cavaria con incarichi pastorali; don Antoine TidJani, studente del Benin, inviato dall’Ufficio di pastorale Missionaria e residente a Santo Stefano, il suo aiuto è relativo alla sola celebrazione delle messe in quanto occupato per gli studi, e don Ivano Tagliabue, proveniente dal Seminario di Seveso ogni sabato pomeriggio e domenica mattina.

Presso l’oratorio di Cavaria risiedono tre Sorelle della Parrocchia, ognuna delle quali è referente per una parrocchia e si occupa anche di incarichi specifici nella C.P.: Suor Patrizia (ref. parrocchia di Cavaria - pastorale giovanile); suor Maria Grazia (ref. Premezzo – pastorale battesimale e Caritas); suor Daniela (ref. Oggiona – pastorale liturgica e iniziazione cristiana).

A Santo Stefano, presso la scuola materna parrocchiale, risiedono le Suore dell’Immacolata Concezione d’Ivrea: recentemente si sono arricchite della presenza di Suor Ornella che, oltre ad essere la referente per la parrocchia di Santo Stefano, si occupa della pastorale missionaria e della pastorale famigliare in elaborazione.

La C.P. può contare su 4 scuole materne, due parrocchiali e due autonome, ma di ispirazione cristiana e profondamente legate alla vita della comunità parrocchiale.

 

Il Piano Pastorale elaborato dal Consiglio Pastorale si articola su cinque pilastri: carità, liturgia, evangelizzazione, famiglia e giovani.

I primi tre sono già stati sviluppati e stanno cominciando a dare frutti importanti: solo per fare qualche esempio, è stato istituito un Centro di Ascolto Caritas per incontrare i bisogni dei più deboli; ci si è impegnati ad armonizzare le varie esperienze liturgiche parrocchiali valorizzandone le specificità; hanno ripreso vigore i Gruppi d’ascolto della Parola nelle famiglie, esperienza già vissuta in passato, ma che si era via via spenta.

Ora si sta lavorando per impostare una significativa pastorale famigliare, a cui seguirà poi l’impegno per elaborare una efficace pastorale giovanile.

Per stendere il Piano Pastorale, oltre al fondamentale apporto del Consiglio Pastorale, sono state coinvolte le varie commissioni parrocchiali che, a loro volta, utilizzando questionari o altro, hanno interpellato anche le varie comunità parrocchiali.

Un altro dei frutti del cammino comunitario è stata la creazione di numerose commissioni (liturgia, caritas, giovanile, iniziazione cristiana e battesimo), composte da membri provenienti dalle varie parrocchie, che lavorano insieme per il bene comune.

 

Il cammino iniziale della nostra Comunità Pastorale non è stato facile: abbiamo faticato a capire cosa ci veniva chiesto, quale era la nuova prospettiva con cui dovevamo guardare alle realtà parrocchiali, che ruolo dovevano assumere i laici.

Come sempre in occasione di rivolgimenti profondi, tra i collaboratori ma anche tra i fedeli c’è chi ha lasciato, forse infastidito dai cambiamenti; c’è chi si è aggiunto, forse attirato dalla novità; tanti però, pur disorientati, hanno riconfermato la loro disponibilità a partecipare attivamente alla vita parrocchiale inserita nel più grande progetto della C.P.

Anche il parroco don Claudio ha certamente vissuto con difficoltà quei mesi: subentrare a dei parroci residenti (alcuni da molti anni) presentando un modo di essere parroco completamente nuovo non è stato facile; a questo poi si sono aggiunti tutti i compiti organizzativi di 4 parrocchie, che hanno costituito un impegno gravoso.

Più volte ha sollecitato noi suoi parrocchiani non solo alla collaborazione ma alla corresponsabilità, indispensabile perché la C.P. potesse realizzarsi appieno.

Due avvenimenti hanno segnato in positivo la vita ancora breve della nostra C.P.: innanzitutto l’arrivo delle Sorelle della Parrocchia, che costituiscono per ogni parrocchia un punto di riferimento importante, e si fanno carico di parecchie incombenze organizzative, permettendo così a don Claudio di focalizzare meglio il suo impegno sugli aspetti più specifici del suo ruolo.

Poi c’è stato il momento forte delle Missioni Popolari, che ci hanno aiutato a guardare la C.P. con gli occhi della fede: non una realtà fatta di organizzazione più o meno efficiente, ma un cammino comune da percorrere guidati e illuminati dalla Parola, per creare una vera comunione di persone che trova la sua ragion d’essere in Cristo.