Ottava del Natale nella circoncisione del Signore -

La Liturgia ci invita a tornare ancora a contemplare il Mistero dell’Incarnazione del Signore, sul quale ci siamo soffermati più volte in questi giorni.

All’inizio di un nuovo anno, vogliamo cogliere, dentro le letture che abbiamo ascoltato, un messaggio che sia per tutti noi un augurio per tutto questo 2013.

Ci viene indicato come un percorso che può accompagnarci giorno dopo giorno.

I pastori, si legge nel Vangelo, dopo aver visto e ascoltato, ritornarono lodando Dio e annunciando le meraviglie che avevano visto.

Non si sono accontentati di aver visto, sentono nel cuore il bisogno di trasformare quel sapere, quel vedere in fare, in movimento, in conversione - anche solo nello spostamento da un posto all’altro, non importa. Quell’incontro li prende dal di dentro.

Questo è il 1° atteggiamento che ci è chiesto: la disponibilità a non vivere ciò che ci viene raccontato semplicemente come una cosa che si sa, ma come una realtà che muove. Che muove il cuore, muove i piedi, muove le mani, muove quello che siamo, in un cambiamento vero. La Parola quando arriva ti ribalta sempre; è inevitabile. Allora, il primo augurio che ci facciamo è di ascoltare la Parola così. Di ascoltare la Parola come Parola di Dio, come Parola che continuamente ci rimette in discussione e ci chiede di spostarci - anche di poco, ma di farlo.

Sarebbe bello, all’inizio di questo nuovo anno, riprometterci di programmare un po’ di tempo per leggere la parola, magari nei gruppi di ascolto del Vangelo che in questo mese riprenderanno

2° atteggiamento: per arrivare a trasformare ciò che abbiamo ascoltato in movimento bisogna passare attraverso quello che ha fatto Maria. “Maria ascolta la Parola e la medita nel suo cuore”. Se non c’è questa meditazione nel cuore, non c’è neanche possibilità di arrivare a una vita nuova. Maria è la donna capace di far continuamente crescere “dentro” la Parola. E’ necessaria questa capacità di lasciare uno spazio tra l’ascolto e l’azione; perché l’azione non sia semplice osservanza di una Legge esterna o di un’indicazione, ma sia qualcosa che ti nasce davvero dal cuore.

3° atteggiamento: ed ultimo passaggio del nostro percorso. L’obiettivo del nostro muoverci, del nostro metterci in cammino è avere “gli stessi sentimenti che furono di Cristo Gesù”.

Paolo dice a tutti: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù”. “Pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini”.

L’augurio che ci facciamo è quello di svuotare noi stessi. Di essere capaci di arrivare, attraverso il percorso della vita cristiana, a quella umiltà profonda che ci fa svuotare di noi per accogliere la vita che viene da Dio in modo nuovo, diverso; sempre capaci di trasformarci, sempre capaci di conformarci a Lui.

E’ l’unico augurio serio che possiamo farci!

Percorriamo questa strada e chiediamo al Signore di accompagnarci con “La luce del Suo Volto”.