Il tempo della misericordia è ora!  

           La porta santa che segna l’inizio dell’Anno Giubilare della Misericordia è stata aperta, questa porta ha un forte valore simbolico. Rappresenta il cuore stesso di Dio che si schiude per donare a tutti il suo amore misericordioso, per stringere ciascuno di noi nel suo tenero abbraccio. I due battenti sono come le braccia del Padre che si aprono per accoglierci, incoraggiarci e includerci gratuitamente nel suo amore.

 

Celebrare il Natale di Gesù vuol dire lasciarci abbracciare da questo amore e permettergli di trovare casa in ciascuno di noi.

 

Sta proprio qui la novità cristiana: l’amore di Dio, il suo perdono, la sua salvezza non dipendono dai nostri meriti, dalla nostra bravura, dal nostro essere perfetti, Dio Padre per mezzo del suo Figlio Gesù viene incontro a chi è lontano, perduto, peccatore, a chi si è smarrito come la pecorella di cui parla il Vangelo, a chi ha sperperato le sue sostanze come il figlio prodigo.

 

           Il Padre non chiede nulla, non ci lascia nemmeno concludere la nostra richiesta di perdono ma, subito dopo esserci corso incontro commosso e averci abbracciato, dà ordine che ci sia messo l’anello al dito e siamo rivestiti di dignità, e che si faccia festa e si banchetti.

 

Nessuno di noi è dimenticato da Dio, il suo amore ci implora di venire accolto e gratuitamente ci ridona la dignità di figli. Ritorniamo allora con coraggio, varchiamo la Porta santa e lasciamoci riconciliare con Dio.

 

Il tempo della misericordia è ora” ci ha ricorda papa Francesco. Il Giubileo straordinario appena iniziato è un’opportunità da non lasciarsi sfuggire. Non importa quanto siano grandi i nostri peccati.

 

L’immagine della Porta santa allude anche alla porta del nostro cuore. Perché Dio ci ama gratuitamente, ma ci lascia liberi, non si impone, non vuole salvarci senza di noi. La porta del cuore è la nostra fede che è proprio accogliere la misericordia di Dio nella nostra vita.

 

Il libro dell’Apocalisse rappresenta questa verità con una bellissima immagine “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me”. (3,20).

 

In questo Natale Gesù bussa alla porta del nostro cuore, lasciamolo entrare attraverso il sacramento della confessione ben celebrato, permettiamo di sedersi a cenare con noi nella celebrazione dell’Eucarestia. Allora sarà davvero Natale per tutti noi.

 

Buon Natale!

 

don Claudio