FACCIAMO FESTA…

Lettera del parroco ai parrocchiani di Premezzo
Questa è l’ottava festa patronale che celebro con voi e che mi ricorda quanto velocemente trascorra il tempo. Otto anni non sono molti, ma possono dire tanto e soprattutto permettono di rileggere un cammino segnato da proposte nuove, non sempre capite e facili da vivere, quali anche la comunità pastorale. La festa della parrocchia non risolve d’incanto i problemi che ci assillano, ma ci offre uno spazio per sostare, riunirci insieme e guardare in alto, in modo da persuaderci che non siamo soli, che c’è speranza in un futuro migliore il cui avvento dipende anche dal nostro impegno, dalla nostra inventività, allontanando la buia rassegnazione.
La festa patronale ci offre anche un’occasione per riflettere sul cammino percorso che non può dare che consolazione. Mi accade di sentir esprimere anche da persone che solo occasionalmente entrano nella nostra comunità parrocchiale l’apprezzamento per l’accoglienza, per la disponibilità delle persone che svolgono i vari servizi, in una parola, per il clima di famiglia che vi si respira. Non siamo una comunità perfetta. Anche tra noi sussistono pareri diversi, talvolta discordanti, serpeggiano malcontenti e mormorazioni, ma vengono sportivamente e cristianamente superati. Dobbiamo rendere grazie a Dio e a tutti voi che anteponete ai vostri gusti personali il bene comune e la concordia.
In occasione della Festa Patronale, che vive grazie al generoso apporto di mente, di cuore e di braccia di tanti volontari, desidero esprimere il mio apprezzamento e la mia gratitudine per tante persone che con dedizione diuturna, tanto operosa quanto silenziosa, assicurano il necessario e anche il sovrabbondante per la vita della comunità.
Tutti i Premezzesi si sono coinvolti in questi anni per rimettere a nuovo l’oratorio, rendendolo più dignitoso e accogliente. Sono rimasto stupito e ammirato dalla generosità di tante persone di Premezzo che con discrezione pari alla loro generosità hanno contribuito e contribuiscono alla realizzazione di quest’opera e continuano ancora per aiutarmi ad estinguere il debito. Grazie di cuore.
Accanto al rinnovato oratorio va anche sottolineato l’impegno, la passione e la fatica di tutti coloro che lo vogliono vedere vivo. Non sto a dire l’importanza e la bellezza di tante iniziative formative e ricreative e la dedizione dei nostri volontari ai quali va tutta la mia gratitudine a nome dell’intera comunità parrocchiale.
 “Facciamo festa!”. (Luca 15,24). È l’invito del Padre misericordioso, che con il cuore pieno di gioia accoglie il figlio tornato a casa! È lo stesso invito che Papa Francesco rivolge alla Chiesa, comunità di discepoli missionari, chiamata a “prendere l’iniziativa, coinvolgersi, accompagnare, fruttificare e festeggiare!” (cfr. EG 24).
Chiediamo a Maria, Madre della Misericordia, che ci accompagni con la dolcezza del suo sguardo, affinché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio.
Buona festa!
don Claudio