LA CRESIMA: UNA VOCAZIONE

In questo mese di giugno la nostra comunità pastorale accoglierà 76 ragazzi/e che confermeranno il loro battesimo con il sacramento della Cresima. Chiediamo loro di essere responsabili nella vita di fede; sappiamo tutti però che non ne sono ancora capaci. Abbiamo sempre detto che la Cresima è il sacramento della maturità cristiana anche se tutti constatiamo che in realtà non è vero, perché l'esperienza di tanti anni passati dimostra che i ragazzi/e, dopo la Confermazione, spariscono dagli orizzonti della vita cristiana. Allora mi domando perché continuiamo ad amministrare questo sacramento!? O meglio perché lo diamo a questa età e non aspettiamo quando saranno più responsabili!? Mi si risponde che se aspettassimo quando avranno circa vent'anni non la riceverebbe nessuno! Allora diamo loro un sacramento "che non capiscono" prima che lo "rifiutino una volta capito"? Probabilmente - allora - la Cresima non è il sacramento della maturità, ma semplicemente il momento in cui Dio si impegna (lui più che i ragazzi/e) per ricordare a questi giovani che stanno nel Suo cuore, li aspetta e li vuole migliori: essi riceveranno lo Spirito perché crescano più saggi, più buoni, più impegnati, più generosi, in una parola più maturi!

La Cresima è un impegno di Dio nei confronti dei ragazzi/e (più che viceversa) e, di conseguenza, è una presa di responsabilità dei loro genitori e della comunità cristiana nei loro confronti. Potremmo dire che con questo sacramento il Signore ricorderà loro che sono chiamati, e quindi a loro è richiesta una risposta.
Nel Vangelo troviamo un passaggio che ci ricorda Gesù nella sinagoga di Nazaret e in quell’occasione disse: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore» (Lc 4,18-19). Gesù viene unto dallo Spirito e mandato. Ogni cristiano deve imitare il Signore sentendosi parte viva dei problemi del nostro tempo, deve vivere pensando al bene degli altri più che al proprio. È questa la speranza che abbiamo per questi cresimandi; sappiamo che non sono ancora pronti ad affrontare la complessità della vita e per questo li vogliamo accompagnare con il nostro impegno e la nostra preghiera…. Ce la sentiamo?…. Lo faremo?
In un suo discorso Papa Francesco così si esprime: «Con la fiducia evangelica ci apriamo all’azione silenziosa dello Spirito, che è il fondamento della missione. Non potrà mai esserci né pastorale vocazionale, né missione cristiana senza la preghiera assidua e contemplativa. In tal senso, occorre alimentare la vita cristiana con l’ascolto della Parola di Dio e, soprattutto, curare la relazione personale con il Signore nell’adorazione eucaristica, “luogo” privilegiato di incontro con Dio». Il giorno della Cresima non sarà un giorno di festa solo per coloro che riceveranno la Confermazione ma, per ciascuno di noi, è un impegno, è una corresponsabilità della nostra comunità.
Preghiamo per questi ragazzi/e, per i rispettivi genitori, preghiamo per i numerosi adolescenti che in questo mese di giugno animeranno le attività estive dei nostri oratori, certi che dalla loro crescita cristiana dipende una comunità più bella e più missionaria.
Noi speriamo che questi ragazzi/e si sentano tutti chiamati a spendere la loro vita per i fratelli e rendere così visibile nel mondo il Regno di Dio, per questo hanno bisogno di noi, della nostra testimonianza perché tutti coloro che credono in Gesù capiscano che la loro vita è vocazione, cioè non un progetto che ci siamo inventati noi, ma Dio che ha pensato perché vuole che gli uomini di tutta la terra siano felici, veri ed in pace (cioè salvati).
Ricevere la Cresima, e quindi confermare il battesimo, è lasciarsi entusiasmare da questo bene, è generare entusiasmo attorno a noi perché tutti possano dire che è bello fidarsi di Dio. 
don Claudio