3 VERBI PER ESSERE TESTIMONI E CORRESPONSABILI NELLA COPS

 

In un cammino di COMUNITÀ PASTORALE è necessario lasciarsi accompagnare da buone prassiche ci aiutino a vivere con responsabilità l’appartenenza alla COMUNITÀ. Sono indicazioni che riguardano in primis i membri del C.P., gli operatori pastorali dei diversi settori, ma anche tutti i fedeli di buona volontà che non vogliono soltanto essere “frequentatori” della chiesa o critici spettatori di ciò che capita, ma protagonisti attivi, critici e costruttori della realtà comunitaria di cui sono parte.

 

 

 

1) PREGARE. La preghiera è il nome che diamo alla nostra relazione con Dio dandogli del TU, una cosa bella che nasce dal cuore che ricerca l’intimità con il Signore così come faceva Gesù con il Padre. È importante la preghiera personale, famigliare, ma anche quella comunitaria. Diverse sono le proposte che la Comunità Pastorale ha messo in cantiere e già sta vivendo. È auspicabile che non siano i soliti a viverle, ma qualche altro prenda in considerazione le proposte e si aggiunga, nella libertà dei figli di Dio però!

 

2) PENSARE. La nostra comunità non ha bisogno soltanto di generosa manovalanza ma anche di persone che pensano offrendo idee nuove a partire da una lettura intelligente e critica dell’ambiente e delle situazioni che la gente vive e che propongano per ogni fascia di età iniziative che non sanno solo di tradizione ma che portano interesse nuovo e costruttivo per la comunità. Certo che per fare questo mi sembra necessario mettere in campo e riservare momenti di formazione spirituale e di confronto per arrivare a proporre nuove prospettive nell’agire pastorale. Anche qui alcune proposte sono state fatte. Prima di scartarle, forse è meglio cercare di guardarci dentro e capirle vivendole.

 

3) APPASSIONARSI. Giovanni Paolo II amava dire che appassionarsi è la chiave per “prendere in mano la propria vita e farne un capolavoro”. In un tempo in cui il rischio è quello di vivere di piccole ed effimere passioni, chi vive il Vangelo è invitato a cercare qualcosa di più. Sono diversi gli ambiti pastorali (liturgia, catechesi, carità, oratorio, sport…) che hanno bisogno di persone appassionate che cercano di essere “ scintille di operosità” per la nostra comunità pastorale. Troppo spesso si sentono lamentele, ma queste non costruiscono nulla. Ci vuole chi invece sa essere così appassionato (prova grande amore) per la propria comunità che si lancia nel proporre e nel realizzare qualcosa di bello per gli altri e che lo rende felice. Come altre volte ho già detto: c’è posto per tutti. Spero di incontrarne tante di persone appassionate alla collaborazione. Scusate per il richiamo un po fervoroso, ma sento che questo è il momento di un cambiamento di mentalità e di atteggiamento. O avviene adesso, o come si usa dire, anche sta volta abbiamo perso il treno!

 

Con stima don Fiorenzo