COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI

2 novembre

Rito Ambrosiano

                                                                    

Schema 1

 

 

ALL’INGRESSO
Nella tua pace, nel regno della luce,
questi fratelli, Signore, siano con te.
Noi ti lodiamo, Dio nostro giusto e santo,
noi ti preghiamo nel Figlio tuo Gesù.
Padre e Creatore, ascolta la preghiera
che ti rivolge chi a te ritornerà.
Nella tua pace, nel regno della luce,
questi fratelli, Signore, sian con te.


ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio giusto e buono, che hai fatto sedere alla tua destra nei cieli il tuo Unigenito vincitore della morte, concedi che i tuoi fedeli e nostri fratelli defunti, vincendo anch’essi la legge di morte che domina in questa vita terrena, possano per sempre contemplarti e lodarti come creatore e padre. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.


LETTURA
Lettura del secondo libro dei Maccabei (12,43-45)
Giuda fa offrire il sacrificio espiatorio per i morti, in vista della risurrezione.

In quei giorni. Il nobile Giuda, fatta una colletta, con tanto a testa, per circa duemila dracme d’argento, le inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio per il peccato, compiendo così un’azione molto buona e nobile, suggerita dal pensiero della risurrezione. Perché, se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. Ma se egli pensava alla magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato.

Parola di Dio.


SALMO
dal salmo 129(130)

R. Lavami, Signore, da tutte le mie colpe.

Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica. R.

Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore. R.

L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora.
Più che le sentinelle all’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione. R.


EPISTOLA
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi. (15,51-57)
È necessario che questo corpo corruttibile si vesta d’incorruttibilità.

Fratelli, io vi annuncio un mistero: noi tutti non moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Essa infatti suonerà e i morti risorgeranno incorruttibili e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta d’incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta d’immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
La morte è stata inghiottita nella vittoria.
Dov’è, o morte, la tua vittoria?
Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?
Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la Legge. Siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo!

Parola di Dio.


CANTO AL VANGELO
Alleluia.
Questa è la volontà del Padre mio,
che chiunque crede nel Figlio abbia la vita eterna
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Alleluia.


VANGELO
Lettura del vangelo secondo Giovanni. (5,21-29)
I morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata vivranno.

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai Giudei: «Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna».

Parola del Signore.


DOPO IL VANGELO
La pace dei santi
dona loro, o Signore,
e luce di salvezza
li illumini per sempre.


A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio di misericordia, rivolgi uno sguardo di perdono ai tuoi servi che ci hanno lasciato e dona loro nella tua dimora la gioia serena della luce senza tramonto. Per Cristo nostro Signore.


SUI DONI
O Dio misericordioso, per questo sacrificio, in cui il tuo Figlio unigenito fa di sé e della Chiesa un’offerta viva, astèrgi da ogni traccia di peccato i nostri fratelli defunti perché siano resi degni di conseguire l’eredità del tuo regno eterno. Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta celebrarti sempre, Dio onnipotente ed eterno.
Per tua libera decisione veniamo alla vita, a tuo volere in essa ci conservi e ci rendi partecipi del tuo dono di grazia, finché non ci chiami a lasciare la luce di questo mondo e a rendere, per la legge del peccato, il nostro corpo alla terra. Sempre a un tuo cenno, noi risorgiamo in Cristo a vita nuova gloriosa.
Se guardiamo, o Padre, al nostro merito, giustamente siamo destinati a perire, ma la tua misericordia infinita ci eleva a un’esistenza eterna e felice.
Con questa speranza nel cuore, noi ci associamo ai cori degli angeli e alle schiere dei fratelli già approdati alla terra della promessa e unanimi a te innalziamo l’inno di lode: Santo, Santo, Santo…


ALLO SPEZZARE DEL PANE
Udii una voce dal cielo che diceva:
«Beati i morti che muoiono nel Signore».


ALLA COMUNIONE
«Io sono la risurrezione e la vita – dice il Signore -;
chi crede in me, anche se muore, vivrà;
e chiunque vive e crede in me
non morrà in eterno».


DOPO LA COMUNIONE
Accogli con clemenza, o Padre, le nostre preghiere e concedi ai tuoi servi defunti il perdono dei peccati perché, resi puri da questo sacrificio, siano ammessi alla comunità beata dei santi. Per Cristo nostro Signore.