Non intervallo alla fatica, ma occasione di incontro che apre alla speranza

Ci stiamo avvicinando al periodo delle “ferie”, della vacanza, del tempo libero. Anche noi sentiamo il desiderio sempre più marcato di avere del tempo “per noi”, del tempo per le nostre cose, per i nostri amici, per i nostri cari, per le nostre “passioni”…

Abbiamo anche paura, perché spesso dopo il tempo libero ci ritroviamo con la tristezza di dover ritornare al tempo “occupato”, alla routine di tutti i giorni…

Ma allora che cos’è il tempo libero? Occorre dire: non bisogna riposare per ritornare al lavoro, ma riposare per fare festa, perché la festa ha valore in sé stessa. La dimensione cristiana della festa come tempo di comunione e di incontro ridona nuova speranza all’uo­mo. Tocca a noi far si che il tempo li­bero sia vissuto come tempo “sacro”, cioè un tempo in cui l’uomo si lascia sorprendere dal fatto che la vita è dono e che va vissuta nel migliore dei modi.

Il tempo libero diventa così non solo un intervallo alla fatica da riempire con altri eventi o esperienze strane, ma è il riposo che apre all’incontro, che fa riscoprire l’altro, che dedica tempo per il fratello. Solo in questo modo si trova tempo per Dio, spazio per l’ascolto e la disponibilità per l’incontro e la carità.

Anche a me piace al termine di una giornata intensa di incontri e scambi stare un po’ solo, magari nella semio­scurità della chiesa o nella quiete della mia casa per rileggere e rivedere i tanti volti incontrati, gli sguardi incrociati, i saluti dati e raccoglierli tutti per con­segnarli al Signore nella preghiera. Per me questo è un modo per rendere il tempo “sacro” e caricarlo di senso. E vi assicuro che fa bene.

Da piccolo restavo sempre ammirato nel vedere il mio parroco con in mano degli elenchi. Conosceva a memoria il nome di tutti gli abitanti del paese. Li aveva trascritti su dei fogli, e li faceva passare ad uno ad uno davanti al San­tissimo Sacramento, affidando al Signo­re le miserie e le speranze di ciascuno. Per me sarebbe impossibile ricordare uno per uno i miei oltre 10.000 parroc­chiani, ma mi resta il desiderio grande di poterli di affidare al Signore.

Mi fa bene, al di là di questo, trova­re spazi di silenzio e di preghiera che a volte sottraggo alla pigrizia e altre volte alla frenetica ansia del fare, come se tut­to dipendesse da me, come se dovessi salvare il mondo da solo. Ho scoperto che molte persone, anche non credenti, avvertono sempre più spesso il deside­rio di conquistarsi spazi di quiete e di contemplazione. Questo è un modo bello di vivere il proprio tempo libero. Sappiamo quanto sia intenso e duro vi­vere oggi, con tutte le tensioni, le pre­occupazioni e le incertezze del futuro e perfino le poche vacanze che abbiamo ci lasciano più stanchi di prima. A me pare importante tornare alla sapienza di Gesù che ci dice: “Venite a me voi tutti che siete affaticati oppressi e io vi darò riposo”.

Riempire il nostro tempo con l’incon­tro con Dio rende più facili, più belli e significativi i tanti nostri piccoli o gran­di gesti quotidiani. L’incontro con Lui e con la Sua Parola rende sempre nuovo e ricco il nostro tempo più “libero” e più vero. I nostri ragazzi rivivranno il perio­do dell’oratorio estivo e delle vacanze in montagna. Significativo è il tema di quest’anno: passpartù! E’ quella paro­la che dice di quell’aggeggio che apre tutte le porte. Quando bisogna entrare in molti posti, bisognerebbe possedere ogni chiave. Il passe-partout è quell’u­nico oggetto che apre luoghi diversi. La parola ha questa capacità: quella di permetterci di entrare nel cuore di chiunque, di aprire qualunque porta chiusa.

Buon inizio del tempo estivo! A que­sto proposito ricordo di aver letto un bellissimo scritto indiano che dice:

Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare; per te stesso e per donarlo agli altri.

Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre, ma tempo per essere contento.

Ti auguro tempo, per toccare le stelle e tempo per crescere.

Ti auguro tempo, per sperare nuova­mente e per amare. Non ha più senso rimandare.

Ti auguro tempo, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.

Ti auguro tempo, anche per perdonare.

Ti auguro tempo, tempo per la vita.

Mi piace pensare a queste parole come al programma per l’estate!

E se il tempo dell’estate diventasse sul serio il tempo che mi fa recuperare pezzi di vita a cui non ho dato la neces­saria importanza durante l’anno? Tem­po per coltivare amicizia, per leggere quello che avrei desiderato, ma che ho sempre rimandato? Tempo per cresce­re? E allora chiudo con una battuta che fa sorridere ma spero anche pensare. Un invito a non sprecare questo tempo in estenuanti serate che sembrano non finire mai o in cose che svuotano sol­tanto le nostre risorse di energie:

Sii come il sole: alzati presto e non coricarti tardi.

Sii come la luna: brillante nell’oscu­rità, ma sottomessa alla luce più forte.

Sii come i fiori: innamorati del sole, ma fedeli alle radici.

Sii come la frutta: bella fuori e sana dentro.

Un abbraccio a tutti con l’augurio di una buona estate e di buone e fruttuose vacanze.