VI dopo il martirio di Giovanni Battista

Siamo ancora nel periodo liturgico delle domeniche dopo il martirio di Giovanni il Battista, il coraggioso testimone di Gesù. Sono le domeniche della testimonianza e dell’impegno.

Il brano di oggi è la conclusione del discorso della missione, delle molte istruzioni che Gesù dà ai dodici apostoli, inviati ad annunciare che il regno dei cieli è vicino.

Devono farlo senza pretendere nulla. Non è stata un’impresa facile. Possiamo allora comprendere perché Gesù, concludendo il suo discorso, per cinque volte usa il verbo “accogliere”.

Così - precisa Gesù - "chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha inviato".

Chi invia gli apostoli è Dio Padre. Gli apostoli non portano solo se stessi, ma Dio stesso! Dove loro entrano, è Dio che entra in quella casa. Quelli che l’incontrano e si fermano a parlare con loro, è Dio che incontrano e con Dio parlano. L’apostolo ha questa grande missione: rendere presente Dio, dargli volto e parola!

Gesù lo dice chiaro: chi ascolta voi, ascolta me.

Noi veniamo a contatto di Gesù sempre grazie ad una testimonianza, grazie a qualcuno che ce ne parla.

Anche la Chiesa è chiamata a rendere presente Dio attraverso la sua testimonianza.

Ma qual è il compito della chiesa secondo Gesù?

Il Papa emerito: Benedetto XVI in un suo articolo paragonava la chiesa alla luna. Perché la luna non ha una luce propria ma riflette quella del sole che è Cristo. Ora la luna fa il suo mestiere quando riflette la luce del sole; così la chiesa ha senso se riflette la luce del Suo Signore, se non parla di sé, delle sue attività, ma di Lui, del Figlio di Dio.

E poi la luna pur avendo una luce di rimbalzo e flebile però guida nel sentiero buio. Così la chiesa, pur avendo una luce flebile, una luce smunta da tanti peccati dei suoi membri e pastori, ci guida nei sentieri tortuosi e bui della vita indicandoci l’approdo sicuro che è il cuore di Gesù. Per questo c’è la chiesa, il senso del suo esserci non è se stessa ma Lui, il Signore che dobbiamo accogliere e che deve guidare il nostro cuore e la nostra vita per sempre.

Con la propria testimonianza la comunità cristiana attrae a Gesù, non allontana, ma infonde la voglia di andare a Lui: “La Chiesa cresce per attrazione, l’attrazione della testimonianza che ognuno di noi dà al Popolo di Dio”.

Davanti a Dio non contano i gradi sul cappello o la riuscita delle imprese; conta la sincerità dell'impegno e la passione del cuore.

“Portare il Vangelo con la testimonianza della nostra vita trasforma il mondo!” E quanto chiediamo a al Signore in quest’eucarestia.