Omelia nella S. Messa nella notte di Natale

O Dio, che hai illuminato questa santissima notte con lo splendore di Cristo, vera luce del mondo, donaci di godere in cielo della sua stessa gioia” … sono queste le parole che la Chiesa ci ha fatto recitare nella prima preghiera di questa Messa nella notte di Natale.

Ma, prima di iniziare questa breve meditazione, vedendovi così numerosi e attenti, mi nasce spontanea una domanda: ma perché siamo qui, a quest'ora della notte? Chi ce l’ha fatto fare di uscire in piena notte per venire a Messa? Perché noi cristiani segniamo la festa del Natale uscendo di notte per partecipare alla Messa? Cosa ci aspettiamo da Dio?

Tante possono essere le risposte …  Ognuno di noi ha la sua…. Anche Dio vuole dare la sua, attraverso la parola che abbiamo ascoltato: “Vogliamo camminare nella luce del Signore”! Siamo qui insieme questa notte, perché vogliamo trovare questa luce. Noi che spesso siamo coinvolti nelle tante tenebre della vita, tante oscurità che spesso chiudono il nostro cuore, vogliamo trovare la luce, quella “Vera”.

Siamo qui con le nostre fragilità, le nostre debolezze, come pure con i nostri peccati! Siamo con il nostro mondo spesso smarrito a causa della crisi che ancora tanto attanaglia le nostre famiglie. Siamo qui con le nostre incertezze dettate da una povertà sempre più diffusa, di provvisorietà per un futuro che sembra privo di prospettive rassicuranti.

Vogliamo trovare la luce, quella vera! E il Vangelo ci ha detto: Veniva nel mondo la luce vera!” Perché vera? Perché Gesù Cristo è la vera luce che sa diradare le tenebre del nostro cuore.

Noi siamo venuti questa Notte perché sappiamo e possiamo ancora contare sulla bontà e sulla fedeltà di Dio che in Cristo viene di nuovo incontro a chi lo cerca con cuore sincero per aprirlo a una rinnovata speranza. Questa notte ci ricorda che Dio ci fa dono del suo Figlio Gesù. Dio è sceso per stare con noi. Gesù si è fatto uno di noi. Questo è il vero Natale, questa è la luce vera, quella “che il mondo non ha riconosciuto” come dice il Vangelo, ma che noi invece chiediamo in questa veglia di Natale e per questo incontro abbiamo sfidato il freddo e la notte.

Natale è l’incontro con Gesù che dona nuova speranza. Con questa “luce vera” vogliamo passare dalla paura alla letizia, dal timore alla gioia. Noi non siamo qui per una festa un po’ più commovente del solito, ma per riorientare la nostra vita intorno a Gesù.

Il cristiano è colui che si lascia guidare da Cristo. C’è una bellissima frase di Bonhoeffer, grande cristiano morto nei campi di sterminio nazisti che, in maniera molto sintetica, volendo definire il cristiano, dice: “è colui che vive a partire da Gesù Cristo e la cui vita diventa inspiegabile, non può cioè essere capita, e crea scandalo e sconcerto, come ha creato scandalo e sconcerto la vita del suo Maestro, perché si ispira a Lui. Il cristiano la pensa come Gesù, ama come Gesù, progetta come Gesù, obbedisce al Padre come ha obbedito Gesù: il cristiano è colui che vive a partire da Cristo”.

Ma come possiamo incontrare Gesù? Le strade sono tante, ma ce ne alcune attraverso le quali la nostra fede può alimentarsi e crescere.

·      In modo speciale già ora incontriamo Gesù nell’Eucarestia che stiamo celebrandoche è il Sacramento principale, fondamentale, centrale nella nostra vita.

·      Lo incontriamo nell’ascolto della sua Parola. Non possiamo incontrare Gesù se non meditiamo, se non entriamo in familiarità con la sua Parola. Un popolo che non conosce il Vangelo, che non frequenta il Vangelo, che non è intriso, come una spugna, della Parola del Vangelo, non è un popolo cristiano. Per cui sarebbe proprio bello da questo Natale, far nascere in ciascuno di noi il desiderio e l’impegno di andare ad attingere frequentemente nel Vangelo la Parola che ci permette di incontrare Gesù. Nel corso di questa Messa gli animatori dei gruppi di ascolto rinnoveranno il loro impegno dei essere evangelizzatori. Con loro, tutti siamo chiamati ad annunciare Gesù ad essere seme nel grande “campo che è il mondo”, come ci invita ad esserlo il nostro Arcivescovo.

·      E da ultimo lo incontriamo nei poveri e nei sofferenti.  Papa Francesco ci dice che «Prendendo su di noi il dolore dei poveri noi tocchiamo la carne di Cristo. Un Chiesa povera per i poveri incomincia con l’andare verso la carne di Cristo. Se andiamo verso la carne di Cristo incominciamo a capire qualcosa della povertà del Signore»

Facciamo in modo che questo Natale rappresenti veramente una svolta: concentriamo la nostra attenzione sul nostro Dio che ha preso carne in un bambino, perché la nostra carne, la nostra vita concreta, potesse essere chiamata a diventare luce. “Quanto bene ci fa lasciare che Gesù torni a toccare la nostra esistenza e ci lanci a comunicare la sua nuova vita!” Evangelii gaudium 264

Al termine della Messa vi verrà donata una Stella cometa. E’ l’immagine della nostra fede. La stella è una luce nella notte, una luce che indica una strada. La stella mette in cammino, mette in ricerca. Noi siamo qui sta notte perché cerchiamo Gesù e noi vogliamo divenire altrettante stelle abilitati ad aiutare il cammino degli altri.

Sarete invitati ad appendere questa stella sulla porta d’ingresso di casa nostra. Non abbiate paura di cadere nella banalità! La stella messa sulla porta di casa nostra vuole essere un segno concreto che noi abbiamo riconosciuto Gesù come “vera luce del mondo” e che con questa luce vogliamo riaccendere speranza in noi e attorno a noi.

Buon Natale!

don Claudio