Dallo scorso mese di ottobre sono iniziati i lavori per restaurare la chiesa di San Vittore. Abbiamo
visto all’opera la restauratrice Isabella Pirola sotto la direzione dell’Architetto Matteo Scaltritti. L’intervento è stato diviso in tre lotti. In questo mese di maggio vedremo concluso il primo
di questi lotti che prevedeva l’intervento sull’abside con la riapertura delle finestrelle (monofore), una indagine stratigrafica per poi intervenire sugli strati più recenti di intonaco con
ripuliture e consolidamenti delle superfici.
Prima di iniziare i lavori si sono fatte delle indagini stratigrafiche che hanno evidenziato diversi
livelli di finiture sovrapposte nel corso del tempo: addirittura cinque. Si è così potuto documentare una sequenza di finiture sotto lo strato di pittura rossa applicata negli anni ‘70. Sul
primo, dopo la rimozione del più recente, si è trovato uno strato di pittura blu con tracce di colore interpretabile come un cielo stellato. Il terzo è uno strato di intonaco di granulometria
piuttosto regolare probabilmente ottocentesco. Il quarto è un intonaco molto antico a stretto contatto della struttura muraria in pietre.
Durante le prime fasi del restauro dell'abside sono state scoperte alcune piccolissime tracce di colore
sul quarto strato, quello più antico, che dimostrano che, in origine, era decorato. La Direzione Lavori, d'accordo con il parroco, ha quindi proposto alla Soprintendenza di rimuovere
tutti gli strati più moderni per poter riportare in vista questa finitura più antica, anche se ormai completamente priva di colore.
Dopo un sopralluogo del funzionario della Soprintendenza, che ha preso visione della situazione, è
stata presentata formale domanda ai primi di dicembre 2016. La Soprintendenza, però, dopo aver ascoltato la relazione riguardante gli esiti delle indagini analitiche sulle malte e sulle pellicole
pittoriche, ha ritenuto opportuno mantenere il carattere conservativo del progetto originario, motivando la decisione principalmente per la mancanza di evidenti ed apprezzabili elementi di valore
sullo strato più antico di intonaco.
Pertanto si è proceduto ai ripristini murari della monofora destra, della nicchia centrale all'abside e
della nicchia a lato della monofora destra. È stata rimossa la pittura superficiale rossa dell'abside e i residui di tinte sottostanti. Si è quindi conservato l'intonaco ottocentesco che è stato consolidato e pulito e poi, da ultimo, velato con tinta alla calce.
Per mancanza di fondi ci si è dovuti limitare al primo lotto di intervento restaurando l’abside, che a
breve ospiterà un nuovo altare in pietra e una croce sul fondo. Il resto della chiesa è stato solo ripulito per permettere di riprendere le diverse celebrazioni in occasione della festa di S.
Vittore e per la celebrazione di qualche matrimonio.
Nella chiesa di S. Vittore negli ultimi decenni era stata collocata una statua di Maria Ausiliatrice,
perché venerata dalle Suore dell’Ausiliatrice che in quegli anni gestivano l’asilo e le opere parrocchiali. Dedicata a Maria con lo stesso titolo di Ausiliatrice è anche la cappella della scuola
materna, di pertinenza della Parrocchia. In origine, però, per oltre cinque secoli dall’XI al XVI secolo, nella chiesa di S. Vittore stava probabilmente la statua della Madonna che attualmente si
trova in una nicchia nell’altare maggiore della chiesa parrocchiale. Al termine del restauro dell’abside della chiesa di S. Vittore, si è pensato di rimettere, almeno in fotografia, la statua che
originariamente vi si trovava, lasciando la venerazione dell’Ausiliatrice alla cappella della scuola materna.
Altri piccoli lavori sono in corso per rendere più accogliente la chiesa: un nuovo impianto luci e
microfonico, il restauro del porticino d’ingresso e l’acquisto di due inginocchiatoi.
Ora possiamo riaprire questo tesoro storico per il culto, per la preghiera e per la sua visita. La
nostra chiesetta ha ritrovato un’immagine più consona all’edificio voluto dai nostri avi. Conserviamola così, evitando di farne un uso privato, mettendo qua è là immagini, corone, statuine, fiori
di plastica e altro. Per secoli e secoli i nostri cristiani si sono trovati per la preghiera e il raccoglimento:
riqualificando questa piccola chiesa ne scaturisce la volontà di un rinnovato e più significativo impegno nella comunità.
“Grazie” è la parola più
sincera che sta a cuore rivolgere a tutti, in particolare al Consiglio degli Affari economici e a tutti coloro che con il tanto o con il poco ha sostenuto le spese. Un grazie all’architetto
Matteo Scaltritti che ha saputo egregiamente coordinare i lavori. Una riconoscenza all’Amministrazione Comunale per il contributo che hanno riservato e un grazie particolare alla Pro Loco di
Oggiona con S. Stefano che, oltre all’aiuto concreto, si è dimostrata appassionata, attenta, interessata ai lavori, incoraggiandomi in quei momenti in cui pareva che a nessuno interessasse il
restauro che si era iniziato.
Tutti ci auguriamo di poter vedere un giorno interamente compiuto il progetto studiato; lasceremo ai
posteri di realizzarlo se noi non ne avremo la possibilità. A noi, ora, la sollecitudine di non spegnere l’amore e l’interesse per un lungo pezzo di preziosa storia che rende ricco il nostro
paese.
don Claudio